Basse temperature di trattamento, selettività, efficienza, nessun prodotto di scarto, sono tutte caratteristiche peculiari del plasma a pressione atmosferica, caratteristiche che vanno a beneficio del suo utilizzo specifico nell’ambito della conservazione e del restauro.
Fin dall’avvento dei dispositivi in vuoto, il plasma è stato utilizzato per studi di riduzione/riconversione di patine su manufatti metallici. Grazie al plasma freddo a pressione atmosferica si evitano gli svantaggi del plasma in vuoto (processo non selettivo, non controllabile dall’operatore, costoso), diventando a tutti gli effetti un metodo di pulitura di non contatto, che si avvale di specie reattive nel gas ionizzato per innescare reazioni chimiche di ossido-riduzione.
Di fatto, il Plasma Jet è nato ed è stato applicato per la prima volta nell’ambito della conservazione di beni culturali. Molteplici studi sono stati eseguiti per validare il Plasma Jet nella pulitura di manufatti metallici. L’utilizzo di un plasma di argon, arricchito di idrogeno, favorisce processi di riduzione di patine di ossidi e solfuri, riconvertendo la superficie dell’oggetto a metallo. Grazie al plasma la lettura storica del manufatto metallico viene preservata in quanto non vi è asportazione meccanica di materiale dalla superficie ma solamente riduzione chimica delle patine in un ambiente di reazione gassoso. La lettura delle rugosità della superficie, aggredita inesorabilmente nel tempo, viene preservata. Inoltre la gradualità e la selettività del metodo confermano che il plasma atmosferico è un metodo di pulitura controllabile.
Un caso emblematico della riconversione di opera in metallo è stato condotto dal Gabinetto di Ricerche Scientifiche applicate ai Beni Culturali ed il Laboratorio di Restauro Metalli e Ceramiche, presso i Musei Vaticani. Qui, grazie al Nadir Plasma Jet, si è compiuta la completa pulitura della Capsella Vaticana (cofanetto reliquiario in argento inciso e sbalzato proveniente dal Tesoro del Sancta Sanctorum della Cappela di San Lorenzo in Palatio al Laterano, Roma): un metodo di pulitura innovativo per gli addetti alla conservazione.
Alla base della pulitura della Capsella Vaticana vi è un processo di riconversione in tre fasi:
– il Plasma Jet in modalità riducente (argon-idrogeno) riconverte le patine di ossidi e solfuri ad argento metallico in un processo di pulitura selettivo e graduale
- passaggi alternati plasma e pulitura chimica nei punti più angusti come i sottosquadri
- rimozione meccanica di eccessi di stagno da stagnature di interventi passati
– opera sgrassata in bagni di solvente, disidratata e protetta con vernice nitrocellulosa
Il livello di pulitura raggiunto risulta soddisfacente e lascia una buona lettura della decorazione.